DALL’AMARE E DALL’ABITARE
Viaggio all’interno dei film, dei personaggi e delle case in cui dimorano.
Le case sono organismi viventi: agiscono e reagiscono ai loro abitanti. Si riempiono di oggetti che crediamo ci rappresentino e, spesso, mutano forma in base alla relazione che le attraversa.
Questa è una riflessione su come una relazione amorosa tra persone può imprimersi nelle mura di un’abitazione, serpeggiare tra le camere e intrufolarsi dietro i mobili.
VORTEX (2021)
Vortex di Gaspar Noé è un dramma intimo e struggente che racconta gli ultimi giorni di una coppia di anziani: lui, un cinefilo malato di cuore; lei, un'ex psichiatra affetta da demenza. Girato con lo schermo diviso in due, il film esplora il lento disfacimento mentale e fisico, e la solitudine nella vecchiaia.
Gli spazi della casa sono claustrofobici, traboccanti di libri, film, trattati di psicologia, album di immagini, locandine, quadri. Dario Argento e Françoise Lebrun si muovono tra stanze dense di significato personale.
Lo split screen mostra come uno stesso luogo possa assumere volti diversi, a seconda che lo si attraversi con lo sguardo del Padre o della Madre. La malattia distanzia i corpi, anche quando condividono lo stesso spazio da una vita.
MALCOM & MARIE (2021)
Malcolm & Marie di Sam Levinson è un dramma da camera che segue una lunga notte di confronto tra un regista e la sua compagna, tornati a casa dopo la prima del suo film. In un dialogo serrato emergono ferite, rancori e dinamiche di potere, mettendo in discussione amore, ego e dipendenza emotiva.
Superfici riflettenti, design asettico e minimale: la Caterpillar House è una prigione high-tech per Malcolm e Marie, piccole marionette che giocano con il proprio ego. Crudele il contrasto tra la trasparenza pulita delle pareti dell’open space e le menzogne, le ipocrisie della coppia.
La casa è un palcoscenico: uno spazio teatrale dove si inseguono, si colpiscono, fanno l’amore. Ma è realtà? O solo una messa in scena?
FERRO-3 (2004)
Ferro-3 di Kim Ki-duk è un film poetico e silenzioso che racconta l’incontro tra un giovane vagabondo che si introduce in case altrui e una donna intrappolata in un matrimonio violento. Attraverso gesti minimi e silenzi carichi di significato, nasce tra loro un legame profondo, al confine tra presenza e assenza, realtà e sogno.
Ogni casa ha suoni, colori e atmosfere uniche. Abitarla significa indossare la veste di ciò che abbiamo vissuto.
La vita di Tae-suk e Sun-hwa li porta non solo ad abitare, ma anche a curare le vite altrui, osservandole con attenzione e leggerezza.
Dopo aver imparato l’arte dell’illusionismo, il ragazzo sceglie di vivere nella casa di Sun-hwa, nascondendosi allo sguardo del marito violento. Diventa — egli stesso — la casa. Per amore.